venerdì 14 ottobre 2016

L'asse del male di Hillary Clinton

Di Pepe Escobar


Traduzione di Red Shaytan




Prevedendo un risultato delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti come una ripetizione della frana del 1972 di Nixon, anche Hillary ha coniato, seguendo lo stile di George "Dubya"Bush, un asse remixato del male: Russia, Iran e "il regime di Assad".

Senza minimamente tener conto della Cina che, tramite l' "aggressione" nel Mar Cinese Meridionale, sarà caratterizzata come nemico certificato dalla Fondazione del perno in Asia.

E se tutto questo non fosse abbastanza preoccupante, la Turchia sembra ormai sulla strada di unirsi all'asse. Il Presidente Putin e il presidente Erdogan si sono incontrati a Istanbul. Mosca ha preso posizione essendo pronta a sviluppare la cooperazione tecnico-militare su larga scala con Ankara. Che comprende, ovviamente, i 20 miliardi di dollari della Rosatom e i quattro reattori della centrale nucleare di Akkuyu. E la direttiva di "accelerare il lavoro" del Turkish Stream, che di fatto rafforzerà ancora di più la posizione della Russia nel mercato europeo del gas, bypassando per bene l'Ucraina, mentre sigilla la posizione di Ankara come bivio energetico chiave tra l'est e l'ovest. Inoltre, sia Mosca che Ankara hanno ribadito all'inviato speciale delle Nazioni Unite in Siria, Staffan de Mistura, che "ribelli moderati" (terminologia della Beltway) che tengono in ostaggio Aleppo orientale, devono essere sradicati.

Il cambio del gioco geopolitico è evidente. Per quanto Erdogan possa essere un derviscio rotante in politica, è impossibile capirlo e accordargli fiducia, mentre Putin è un maestro del gioco strategico a lungo termine, gli interessi di Ankara e di Mosca tendono a convergere nel Nuovo Grande Gioco, che definisce una maggiore integrazione all'alba del secolo eurasiatico.

Questo è piuttosto simile a una tazza di cicuta per Hillary Clinton, che ha già equiparato Putin ad Hitler. 

Cambiamento di regime o guerra calda?

Nello spettacolo spaventoso che si è rivelato essere il secondo round della interminabile scontro nella gabbia tra Trump e la Clinton, Donald Trump, ancora una volta ha segnato un punto razionale, esprimendo il suo desiderio di un rapporto di lavoro normalizzato con la Russia. Eppure questo è un assoluto anatema per il Partito della Guerra e per la nebulosa neocon/neoliberalcon dell'asse Beltway-Wall Street.

La Macchina Clinton (a contanti) sotto controllo democratico, ancora una volta ha condannato Trump come strumento di Putin, mentre i repubblicani disorientati hanno condannato Trump perché va contro il "pensiero repubblicano mainstream".

Ecco cosa ha detto Trump; "Non mi piace proprio Assad, ma Assad sta uccidendo l'ISIS. La Russia sta uccidendo l'ISIS e l'Iran sta uccidendo l'ISIS".

Le prospettive di Trump sul Medio Oriente si basano su una sola direzione; distruggere l'ISIS/ISIL/Daesh. Questo è quello che il consulente ed ex direttore della Defense Intelligence Agency (DIA), il tenente generale in pensione Michael Flynn, ha instillato nella capacità di attenzione notoriamente scarsa di Trump.

Flynn potrebbe mettere a verbale che il progresso dell'ISIS/ISIL/Daesh è stato una decisione "volontaria" presa dall'amministrazione Obama. Eppure nel suo pasticciato libro Campo di battaglia, Flynn insiste sul fatto che "i russi non sono stati molto efficaci nel combattere i jihadisti sul proprio territorio", sono "in combutta con gli iraniani" e "gran parte dei loro sforzi sono volti contro gli oppositori del regime di Assad".

Si tratta di un mantra neocon; non sorprende: il co-autore del libro di Flynn è il neocon Michael Ledeen.

Dai poco raccomandabili American Enterprise Institute (AEI) e Washington Institute for Near Est Policy (WINEP), agli "esperti" da salotto ed ex consiglieri presso il Dipartimento di Stato, tutti si sono ormai accodati all'opinione risibile che l'asse riedito del male, ora completamente adottato da Hillary, è inutile contro i jihadisti; i buoni che fanno il lavoro difficile, sono "la coalizione guidata dagli Stati Uniti". E al diavolo chi osi criticare i "cugini moderati", sostenuti dalla CIA.

Quello che Trump ha detto, è un anatema non solo per i repubblicani istituzionali che disprezzano Obama in quanto non combatte l'asse redivivo del male adottato da Hillary. Il vero peccato mortale è che "non tiene conto" delle ipotesi bipartisan del nucleo della politica estera USA, ritenute sacre come la Bibbia.

Da questa situazione proviene il successo del neocon Ash Carter guidato dal Pentagono nel bombardare l'accordo Kerry-Lavrov di cessate il fuoco che avrebbe implicato attacchi aerei coordinati  sia contro l'ISIS/ISIL/Daesh che contro il Fronte per la Conquista della Siria, ex Jabhat al-Nusra, alias al-Qaeda.

Neocon e repubblicani tradizionali incolpano la squadra "anatra zoppa" di Obama per la "dipendenza empia" dalla Russia e dall'Iran, mentre i neoliberalcons incolpano a titolo definitivo la Russia. E in alto sull'altare della rettitudine, governa l'isteria, con il presidente neocon della NED che chiede al governo degli Stati Uniti di "evocare la volontà" di spingere per un cambiamento del regime di Putin.

Pronti per la guerra nucleare? 

Hillary Clinton continua ad insistere che gli Stati Uniti non sono in guerra con l'Islam. Gli Stati Uniti sono di fatto in guerra in Afghanistan, Iraq, Siria, Yemen, Somalia, nelle aree tribali del Pakistan; coinvolti nella guerra segreta contro l'Iran; e hanno completamente distrutto la Libia. Non è difficile fare i conti.

In parallelo il discorso assordante che Washington stia ora portando avanti un piano C in Siria è una sciocchezza. Non c'è mai stato un piano C; solo il piano A, che era quello di impegolare la Russia in un altro Afghanistan. Non ha funzionato con la demolizione controllata dell'Ucraina. E non funzionerà in Siria, poiché Mosca è disposta a fornire un mucchio di potenza aerea e missilistica di aria, ma per nessun motivo poserà sul terreno gli stivali. Questa è una faccenda che riguarda l'esercito siriano arabo (ASA), l'Iran e le sue milizie sciite e gli Hezbollah.

Ash Carter ha minacciato la Russia di "conseguenze". Dopo aver fatto saltare in aria il cessate il fuoco, il Pentagono, sostenuto dallo Stato Maggiore congiunto, ora è pronto a scagliari "potenziali attacchi" sulla forza aerea della Siria per "punire il regime" per quello che il Pentagono ha invece effettivamente fatto: far saltare il cessate il fuoco. Non si può fare roba del genere. Il maggiore generale Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa della Russia, ha inviato un rapido messaggio a "i nostri colleghi a Washington": "... pensateci due volte a dare il via ad una guerra guerreggiata "ombra" contro la Russia. La Russia considererà un bersaglio ogni aereo "stealth" o non identificato che prenda di mira obiettivi del governo siriano per un attacco e lo abbatterà. Le uniche domande serie da porsi sono: può un Pentagono fuori controllo costringere l'aviazione russa, mediante un false flag o qualcosa del genere, ad abbattere dei caccia dell'US Air Force? e Mosca possiede la potenza di fuoco per eliminare tutti loro?

Quindi, in questa finestra di tre mesi che rappresentano l' "agonia" dell'era Obama, prima della probabile intronizzazione della Regina della Guerra, la domanda è: il Pentagono rischierà di innescare la III Guerra Modiale perché "Aleppo sta cadendo"?

In seguito le cose sono destinate a diventare ancora più letali. Il governo degli Stati Uniti sta prendendo in considerazione di un attacco nucleare preventivo contro la Russia. Hillary sostiene fermamente questa opzione, mentre Trump ha chiarito che "non sferrerà per primo un attacco nucleare".

La prospettiva che l'apprendista stregone dell'asse del male Hillary Clinton abbia le dita sul tasto nucleare deve essere vista, in tutto questo circo, come una questione di vita o di morte.

NOTA DEL TRADUTTORE: leggete questo articolo in riferimento a quest'altro e non tastatevi troppo i testicoli! Scegliendo tra la peste e il colera: è meglio un puttaniere testa di cazzo o una pazza assassina?


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