venerdì 10 luglio 2015

I nodi vengono al pettine

Il governo greco di Tsipras, in queste ore, ha presentato una proposta alla Trojka che praticamente ne accetta le richieste salvo in alcuni dettagli.
Naturalmente questo incontra la ferma opposizione dell'ala sinistra di Syriza ma analizziamo la situazione con razionalità.
Buona parte del partito voterà contro Tsipras? Il testo della proposta passerà grazie al voto dell'opposizione? Ci sarà un ribaltone nel governo o nuove elezioni?
Tsipras non è Lenin e non è neanche Chavez e la Grecia non è la Russia del 1919 e non è il Venezuela. Tsipras ha dichiarato più volte che lui vuole traghettare la Grecia fuori dalla crisi, rimanendo all'interno della UE. Detto in parole semplici vuole più soldi, minori tassi di interesse e allungamento dei termini di rimborso. Forse otterrà tutto ciò ma la crisi della Grecia non sarà risolta perché le misure di austerità impediranno la crescita del PIL, aggravando sempre di più il rapporto debito/PIL: è la matematica signori. Per questo non riuscirà neanche a intraprendere delle misure economiche di stampo  keynesiano.
Insomma sostenevamo e sosteniamo Tsipras per l'arcinota questione dell'Emiro dell'Afghanistan ma non ci piace neanche un po'
A questo punto, vista la lotta di queste ore all'interno della coalizione di governo greca, quanto sarebbe stata importante e pesante la presenza appunto all'interno del governo o della maggioranza di un partito marxista come il KKE!
Ecco l'errore madornale!
Alla fine della fiera, magari non subito, ci sarà comunque la Grexit e la necessità di decisioni radicali come nazionalizzazione della Banca Centrale e di tutte le banche, controllo statale dei settori produttivi strategici, controllo statale del commercio estero, blocco dei beni della ricca borghesia armatoriale greca ecc.
Ecco perché:
1) Tsipras chiede in buona sostanza altri 53,5 miliardi di euro e dal momento che il mezzo maschio della Lagarde (ridateci lo schiantatope Strauss-Khan) non aprirà i cordoni del borsellino, i quattrini devono metterli i paesi dell'UE.
2) La culona inchiavabile è in difficoltà perchè nel suo partito e addirittura in larghi settori dei socialdemocratici tedeschi si vuole veder scorrere il sangue dei greci, e l'ineffabile Monsieur Vaseline invece fa l'occhiolino ai greci. Per cui la Merkel cede ai greci e quindi ci sarà una probabile crisi di governo in Germania o la tira per le lunghe in modo che spiri il termine di domenica 12 luglio. A quel punto, la Grecia a corto di liquidità non potrà aprire le banche e dovrà pensare di stampare moneta, sia elettronica che cartacea, in pratica dei pagherò (a babbo morto. Del resto gli USA lo fanno da tanto tempo e sono ancora lì. Ah dite che è diverso? Sarà mica per via di qualche migliaio di testate atomiche?). In questo ultimo scenario la Grecia de facto sarebbe fuori dall'euro.
3) Gli danno 53,5 miliardi e mezza-sega Draghi tramite i fondi ELA garantisce liquidità alle banche greche ma deve innalzare e di parecchio il tetto dei fondi ELA. Ma non basterà per tutte le banche greche...il problema si ripresenterà nell'immediato e quindi la Banca Centrale ellenica dovrà intervenire e non potendo stampare Euro senza autorizzazione della BCE, stamperà...dracme (magari con un altro nome più alla moda!).
4) Il Segretario al Tesoro USA, Jacob Lew è entrato nella situazione con un tackle a gamba tesa: Jacob Lew, ha dichiarato che serve ristrutturare, la stessa cosa ha detto la Lagarde; per la serie i finocchi con il culo degli altri. I soldi ce li rimetteranno gli europei, in primis la Germania dove vedono come fumo negli occhi ogni "haircut" del debito (soprattutto se chiamano per il taglio il parrucchiere di Kim Jong Un).
In realtà gli USA sono terrorizzati dallo zio Putin che fa l'occhiolino alla Grecia. Un asse Russia, Turchia, Grecia sul percorso del gasdotto South Stream al kebab, sta trasformando i sogni bagnati di dominio dei guerrafondai di Washington in incubi.
Vedremo cosa faranno i pet europei. Non certo, l'ilare minus habens di Rignano che viene tenuto alla larga dai luoghi dove si prendono decisioni importanti, in quanto non ha alcuna percezione di cosa stia realmente succedendo.
Quindi presto o tardi, Tsipras o non Tispras: Grexit, Grexit!

2 commenti:

  1. Un articolo che si stacca dalle falsità degli idioti nostrani sul "tradimento" di Tsipras.
    http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/07/10/proposte-greche-e-falsari-nostrani/?refresh_ce

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  2. Altro articolo in controtendenza alla marea di velenose stupidaggini sulla situazione greca:
    http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-07-10/grexit-veleno-luoghi-comuni-071541.shtml?uuid=AChpSEP&fromSearch&refresh_ce=1

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