Il mondo sta radicalmente e velocemente cambiando.
Per fortuna non nel senso voluto dai fautori del New World Order. Ci sono delle pietre d'inciampo nel cammino dei piani degli anglosionisti; forse sarebbe meglio definire queste pietre d'inciampo, come dei macigni o più esattamente come degli asteroidi visto che tra loro vi sono Russia e Cina.
Come al solito la nostra classe dirigente, rectius i nostri lacché, non se ne rende conto, condannando la nostra patria a un futuro marginale.
L'Impero sta morendo ma sono appunto le convulsioni della bestia agonizzante a essere tremende: incrociamo le dita.
Una analisi degli imminenti cambiamenti geopolitici dal sito strategic culture.
Per fortuna non nel senso voluto dai fautori del New World Order. Ci sono delle pietre d'inciampo nel cammino dei piani degli anglosionisti; forse sarebbe meglio definire queste pietre d'inciampo, come dei macigni o più esattamente come degli asteroidi visto che tra loro vi sono Russia e Cina.
Come al solito la nostra classe dirigente, rectius i nostri lacché, non se ne rende conto, condannando la nostra patria a un futuro marginale.
L'Impero sta morendo ma sono appunto le convulsioni della bestia agonizzante a essere tremende: incrociamo le dita.
Una analisi degli imminenti cambiamenti geopolitici dal sito strategic culture.
Cambiamenti geopolitici di portata tettonica si stanno svolgendo in Eurasia. Il mercante veneziano Marco Polo e lo studioso marocchino Ibn Battuta, ai loro giorni entrambi grandi viaggiatori, sarebbero ben impressionati dalle reti commerciali che si stanno sviluppando. L'Eurasia di oggi si sta trasformando in una vasta rete di autostrade, collegamenti ferroviari, porti mammut e sofisticati aeroporti.
Interconnessione è il nome del gioco e Pechino sta indicando la via da seguire. Nonostante il massiccio progetto da parte della Cina di riunire le economie dell'Eurasia, i cinesi devono ancora affrontare risentimento da parte di coloro che vogliono offuscare il ruolo dell'immagine e della leadership della Repubblica Popolare. Qui darò solo l'ultimo esempio: anche se ogni anno viene segnalato all'epoca del Ramadan che ci sono restrizioni in Cina per i musulmani, quest'anno vi è stato un grande fuoco di sbarramento internazionale a base di articoli sostenenti che la Cina abbia vietato il digiuno nella Regione Autonoma dello Xinjiang a maggioranza uigura musulmana. Questo tipo di campagna mediatica evoca il ricordo delle 314 proteste internazionali che sono state orchestrate nella Regione autonoma del Tibet per boicottare le Olimpiadi estive del 2008 a Pechino.
Secondo le dichiarazioni fatte da un funzionario cinese a un giornalista pakistano curioso, Mian Abrar, che voleva vedere se ci fosse un fondamento a questi articoli, non vi è alcun divieto ufficiale del digiuno da parte del governo di Pechino. In effetti, la Costituzione della Repubblica popolare cinese, che è stata adottata nel 1982, testimonia questo. L'articolo 36 del capitolo II afferma quanto segue: <<I cittadini della Repubblica Popolare Cinese godono della libertà di credo religioso. Nessun organo dello Stato, organizzazione pubblica o individuo può costringere i cittadini a credere o non credere in qualsiasi religione; né si possono discriminare i cittadini che credono o non credono in qualche religione>>[1]. <<Lo Stato protegge le normali attività religiose>>, continua l'articolo 36 del capitolo II [2].
Ad Abrar è stato detto da funzionari locali nello Xinjiang che <<che tale divieto non è stato ufficialmente applicato>> [3]. Parlando ad un funzionario del ministero degli Esteri cinese di nome Mohammed, ad Abrar è stato detto che i vari articoli erano o disinformazione o reportage disinformati che non hanno capito come funziona il sistema politico della Repubblica popolare [4]. Questo funzionario, Mohammed, spiega anche che i bambini giovani della scuola sono stati scoraggiati dal digiuno nelle scuole a causa di preoccupazioni per la loro crescita e che tutti i dipendenti pubblici sono membri del Partito Comunista Cinese, per cui ideologicamente non seguono alcuna fede e questo è il motivo per cui viene riportato che non digiunano nello Xinjiang [5].
Secondo loro costume, i cinesi non hanno prestato attenzione alle sbavature. Erano impegnati ad andare avanti con lo sviluppo della Nuova Via della Seta (o Nuove vie) per mare, per terra e per aria. I funzionari cinesi hanno viaggiato in tutta l'Eurasia per siglare gli accordi infrastrutturali.
Sul litorale dell'Oceano Indiano, il "Corridoio economico Bangladesh Cina India Myanmar" (BCIM) è progettato per realizzare una superstrada multi-percorso tra l'India e la Cina. A nord, la Cina viene collegata al Mar Baltico dalla Siberia. Ancora più a nord nella regione artica, verso il Mare del Nord, si sta espandendo la Strada Russa che va dal Mar di Kara allo Stretto di Bering nell'Oceano Pacifico per facilitare il commercio eurasiatico e globale come ci si aspetta.
A ovest della Cina, l'Iran e la Russia stanno sviluppando il corridoio nord-sud di trasporto dal Golfo Persico e il Golfo di Oman nel sud, verso il Mar Caspio e il Volga nel nord. La Repubblica di Azerbaigian fa parte del progetto nel Mar Caspio, mentre l'India fa parte del progetto sulla sponda meridionale dell'Iran. Nuova Delhi utilizzerà i porti meridionali dell'Iran per ottenere un migliore accesso alla Russia e all'Asia centrale. A questo proposito un corridoio di trasporto viene stabilito dal porto indiano di Mumbai alla città russa di Astrakhan, sulle rive del fiume Volga passando dal porto iraniano di Bandar Abbas.
Dmitri Trenin, direttore del Carnegie Moscow Center, ha descritto il ruolo della Russia in questo processo come l'evoluzione della <<Grande Asia>>. La <<Visione di Putin di una "Grande Europa" da Lisbona a Vladivostok, costituita dall'Unione Europea e dall'Unione Eurasiatica economica a guida russa, è stato sostituita da una "Grande Asia" da Shanghai a San Pietroburgo>> ha scritto Trenin il 9 aprile, 2015 [6]. Questo suona accattivante, ma in entrambi i casi, <<Grande Europa>> da Lisbona a Vladivostok o <<Grande Asia>> da Shanghai a San Pietroburgo sono solo entrambe fasi dell'avvento dell'Eurasia.
La Nuova Via della Seta e l'Unione economica eurasiatica non solo si interfacciano tra di loro, ma convergono e hanno un rapporto simbiotico. Esse si completano l'una con l'altra, ma sono qualcosa di più che Europa, Asia o Eurasia. Sono quasi una Via Mondiale della Seta che include ogni angolo del pianeta.
La Via della Seta, non è la sola a essere rinvigorita. E sta diventando globale come Ordine Mondiale della Seta. Le reti commerciali internazionali sono in una fase di sviluppo che va ben oltre l'Eurasia e Africa. L'America Latina e Caraibi hanno posto in essere delle reti commerciali e di trasporto internazionali come quelle che la Cina sta sviluppando. I cinesi stanno guardando a grandi progetti per contribuire a collegare i paesi latino-americani tra di loro e con l'Eurasia. Una di queste iniziative è un progetto di una enorme ferrovia per collegare il Brasile con i porti peruviani del Pacifico.
L'Ordine Mondale della Seta che i cinesi hanno in mente non è affetto da confini o dalla mentalità di blocco. Anche gli Stati Uniti hanno un posto nell'Ordine Mondiale della Seta, se i politici di Washington naturalmente decidano di collaborare invece di ostacolare e appiccare incendi. Lo stesso presidente russo Vladimir Putin ha sottolineato questo al St. Petersburg International Economic Forum nel corso della sessione plenaria del 19 giugno 2015.
Putin ha detto al moderatore Charlie Rosegli degli Stati Uniti che Mosca vuole un vero partenariato con gli Stati Uniti, ma che gli Stati Uniti non vogliono. <<L'Unione Sovietica non c'è più, il Patto di Varsavia è andato, mentre la NATO non solo esiste, ma si sta espandendo. Lo state facendo, mentre la Cina e noi non stiamo creando nessun blocco non abbiamo una mentalità da blocco, stiamo cercando, e con successo, a quanto pare, stiamo cercando di ripensare globalmente, non solo la condivisione di responsabilità, ma anche cercando di trovare soluzioni reciprocamente accettabili e compromessi>>, ha spiegato Putin a Rose [7].
La Casa di Saud guarda alla Russia
Dal momento in cui i generali e gli ammiragli egiziani hanno cacciato nel luglio 2013 i Fratelli Musulmani dal potere al Cairo, la Casa di Saud sembra voler diversificare le sue relazioni e di avere diverse opzioni. Similmente alla gerarchia militare egiziana, la Casa di Saud sembra sentirsi trascurata o tradita da Washington. Questi sentimenti sembrano aver portato a quello che sembra l'inizio di una politica di intense realzioni con la Russia che ha avuto inizio durante il St. Petersburg International Economic Forum.
Dopo la rimozione di Morsi, Mosca e Il Cairo hanno iniziato un riavvicinamento. Le politiche dell'Egitto verso la Siria hanno anche cominciato a cambiare dopo la cacciata del presidente Morsi e dei Fratelli Musulmani. Mentre l'Arabia Saudita ha accolto con favore la rimozione dei Fratelli Musulmani in Egitto, questa mossa ha portato a un fascio di legami tra l'Egitto e la Turchia.
Fondi comuni, cooperazione spaziale, accordi nucleari, investimenti e armi tra la Russia e l'Arabia Saudita sembrano essere tutti argomenti nelle relazioni tra la Russia e l'Arabia Saudita. Il rapporto tra Riyadh e Mosca potrebbe eventualmente trovare un parallelismo con quello che la Turchia ha con l'Iran e la Russia sulle questioni internazionali. Anche se la Turchia ha importanti divergenze riguardo alla Siria con Teheran e Mosca, non lascia che questo influisca sulla sua stretta cooperazione economica e commerciale con l'Iran e la Russia.
La Grecia guarda a est
Sono in aumento le discussioni sulla possibilità di uscita da parte della Grecia da una sola organizzazione o da entrambe, dalla zona euro (settore monetario) e dall'Unione Europea. La Commissione Europea dell'UE, la Banca Centrale Europea dell'UE e il Fondo Monetario Internazionale vogliono costringere la Grecia attraverso leve economiche utilizzando il suo debito nazionale e le agevolazioni finanziarie. A causa dei dettami dell'UE e del FMI, le pensioni dei greci sono statiedimezzate e un vasto settore del paese è stato privatizzato e la disoccupazione sta affliggendo la società greca. Il governo ha chiamato il popolo greco a espriemrsi sui problemi con il voto popolare.
La Commissione europea è stata in preda all'infelicità quando il primo ministro greco Alexis Tsipras ha chiesto al Parlamento greco di votare sull'istituzione di un referendum nazionale per decidere in merito alle richieste di aderire alle proposte dell'Unione europea e del Fondo Monetario Internazionale. Non solo Atene ha deciso di rinviare la questione ai suoi cittadini in una votazione nazionale, ma la Grecia è sempre di più rivolta verso est, verso la Russia e i suoi partner. Come il governo ungherese, il governo greco ha sollevato le sopracciglia avvicinandosi alla Russia. La Russia ha dato segnali che è disposta ad aiutare la Grecia e Atene è stato anche invitata dal Cremlino ad aderire alla nuova banca per lo sviluppo dei BRICS appena messa a punto da Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa.
Se la Grecia dovesse uscire dall'Unione europea, sarebbe un duro colpo psicologico per l'entità sovranazionale. Richieste di uscita dall'UE non solo giungerebbero dalla Grecia, ma anche da altri paesi membri all'interno dell'Unione Europea. In Austria si sta sviluppando molto velocemente un per il ritiro di Vienna dall'Unione europea e per un impegno maggiore con la Russia e il resto del mondo.
La fine del monopolio del partito AK in Turchia
In Turchia la posizione salda del partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP) è statoa finalmente rotta nelle elezioni parlamentari. Sono finiti i giorni del monopolio del partito AK al Parlamento turco. L'incertezza politica incombe su Ankara.
Potrebbe essere al lavoro un <<caos costruttivo>> in Turchia? Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e le immagini del partito AK sono state pesantemente offuscate prima delle elezioni. Ciò ha avuto molto a che fare con l'accusa di corruzione e con una serie di scontri che hanno portato il governo turco a biasimare forze esterne. Non è neanche un segreto che Washington non fosse affatto felice dell'affare Turkish Stream che il presidente Erdogan ha stipulato con il Presidente Putin per sostituire il South Stream [8]. Invece di aderire alle sanzioni contro i russi, la Turchia ha fatto il contrario e si è avvicinata alla Russia.
L'incertezza politica che sembra emergere in Turchia potrebbe mettere in pericolo il progetto Turk Stream. A questo proposito, vale anche la pena notare che l'Arabia Saudita è stato messa sotto pressione attraverso il rilascio dei cosiddetti cablogrammi sauditi di WikiLeaks proprio quando Riyadh ha preso misure, come il governo turco, atte a muoversi economicamente e politicamente più vicino alla Russia. Il momento scelto per far trapelare dei documenti da Wikileaks è una coincidenza? Questo potrebbe essere parte di un modello in cui i paesi che si spostano più verso la Russia siano presi di mira per la destabilizzazione.
Mentre i combattimenti dell'orologio di Washington ticchettano contro l'emergente Ordine Mondiale della Seta
Se la Grecia dovesse uscire dall'Unione europea, sarebbe un duro colpo psicologico per l'entità sovranazionale. Richieste di uscita dall'UE non solo giungerebbero dalla Grecia, ma anche da altri paesi membri all'interno dell'Unione Europea. In Austria si sta sviluppando molto velocemente un per il ritiro di Vienna dall'Unione europea e per un impegno maggiore con la Russia e il resto del mondo.
La fine del monopolio del partito AK in Turchia
In Turchia la posizione salda del partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP) è statoa finalmente rotta nelle elezioni parlamentari. Sono finiti i giorni del monopolio del partito AK al Parlamento turco. L'incertezza politica incombe su Ankara.
Potrebbe essere al lavoro un <<caos costruttivo>> in Turchia? Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e le immagini del partito AK sono state pesantemente offuscate prima delle elezioni. Ciò ha avuto molto a che fare con l'accusa di corruzione e con una serie di scontri che hanno portato il governo turco a biasimare forze esterne. Non è neanche un segreto che Washington non fosse affatto felice dell'affare Turkish Stream che il presidente Erdogan ha stipulato con il Presidente Putin per sostituire il South Stream [8]. Invece di aderire alle sanzioni contro i russi, la Turchia ha fatto il contrario e si è avvicinata alla Russia.
L'incertezza politica che sembra emergere in Turchia potrebbe mettere in pericolo il progetto Turk Stream. A questo proposito, vale anche la pena notare che l'Arabia Saudita è stato messa sotto pressione attraverso il rilascio dei cosiddetti cablogrammi sauditi di WikiLeaks proprio quando Riyadh ha preso misure, come il governo turco, atte a muoversi economicamente e politicamente più vicino alla Russia. Il momento scelto per far trapelare dei documenti da Wikileaks è una coincidenza? Questo potrebbe essere parte di un modello in cui i paesi che si spostano più verso la Russia siano presi di mira per la destabilizzazione.
Mentre i combattimenti dell'orologio di Washington ticchettano contro l'emergente Ordine Mondiale della Seta
Tre distinte, ma collegate, escalation militari sono condotte da Washington. Usando l'Ucraina come pretesto, la NATO si sta espandendo verso est in Europa. A sud della Russia e ad ovest dell'Iran la piaga della ISIL/ISIS/DAESH viene utilizzata per dissolvere il Medio Oriente e consentire lì un rafforzamento militare guidato dagli Stati Uniti. Nella regione Asia-Pacifico, il <<cardine dell'Asia>> del Pentagono è stato giustificato dall'aumento delle tensioni con la Cina nel Mar Cinese Meridionale.
Dalla Siria all'Ucraina, non solo sono in frantumi i paesi della cintura regionale creata intorno a tutta la Triplice Intesa Eurasiatica di Russia, Cina e Iran, ma anche i governi che hanno relazioni favorevoli con loro sono presi di mira. Coloro che guardano agli eventi in Turchia e Armenia, non possono essere accusati di essere sospettosi.
In aggiunta a questa miscela di fatti, fingendo di essere circondato dalla Russia e dai suoi alleati, il governo ucraino ha ordinato un rafforzamento militare sul confine sud-occidentale con la piccola Repubblica Moldava della Transnistria o Transnistria, che ha dichiarato la sua indipendenza dalla Moldova nel 1990. Avendo raggiunto un nuovo punto di aggravamento dopo le elezioni parlamentari del novembre 2014, le tensioni sono aumentate tra la Moldova e la Transnistria con il progressivo consolidamento dell'influenza degli Stati Uniti e dell'Unione europea in Moldova e della più stretta cooperazione tra Chisinau e la NATO. I funzionari della Transnistria ora dicono che temono un'invasione da parte dell'Ucraina e della Moldavia.
Temendo il multipolare Ordine Mondiale della Seta, Washington sta rapidamente chiudendo i negoziati di partenariato e scambio transatlantico e quelli di partenariato per gli investimenti transpacifici. Il Congresso degli Stati Uniti ha anche dato mandato al presidente degli Stati Uniti Barack Obama e alla sua amministrazione di accelerare le trattative segrete per la creazione di due blocchi commerciali che cercano di escludere la Russia e la Cina. Per fare questo gli Stati Uniti stanno facendo anche del loro meglio per dividere Mosca e Pechino, rispettivamente, dai loro vicini in Europa e in Asia, utilizzando i combattimenti in Ucraina e le tensioni nel Mar Cinese Meridionale come pretesti.
La minaccia che le tensioni accendano diversi focolai è reale. Il Doomsday Clock, che rappresenta un conto alla rovescia della catastrofe mondiale, è più vicino alla mezzanotte di quanto non fosse durante gran parte del periodo della guerra fredda. Il Bollettino degli Scienziati Atomici spostava le lancette del suo Doomsday Clock a tre minuti a mezzanotte o alle 23:57 a gennaio 2015.
NOTE
[1] Citato dalla traduzione inglese della Costituzione della Repubblica popolare cinese dal Quotidiano del Popolo, il giornale ufficiale del Partito comunista cinese.
[2] Ibid.
[3] Mian Abrar, <<La Cina davvero mettete al bando il digiuno del Ramadan?>> Pakistan Today, 26 giugno 2015.
[4] Ibid.; agli insegnanti musulmani nello Xinjiang è stato anche chiesto di non digiunare per favorire la politica di non digiunare per i bambini in età scolare
[5] Anche se il divieto di digiuno per i dipendenti pubblici cinesi non è ufficiale, ci sono avvisi negli edifici governativi nello Xinjiang che ricordano ai dipendenti statali che non devono digiunare. Anche in si deve comprendere che questi lavoratori sono membri del Partito Comunista Cinese, che non devono seguire una fede. Gli avvisi sono stati messi lì, a causa della possibilità che i dipendenti pubblici possano digiunare per tradizione locale o per pressione sociale.
[6] Dmitri Trenin, <<Da Grande Europa a Grande Asia? L'Intesa sino-russa>>. Carnegie Moscow Center, 9 aprile 2015.
[7] La versione ufficiale trascritta del discorso del Cremlino di apertura della tavola rotonda - dal titolo «Sessione plenaria del 19° St Petersburg Forum Economico Internazionale» (19 giugno 2015)- è stato utilizzataper citare Vladimir Putin.
[8] Mahdi Darius Nazemroaya, <<Dalla guerra dell'energia alla guerra valutaria: l'attacco dell'America al rublo russo,» Strategic Culture Foundation, 26 dicembre 2014.
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