martedì 26 luglio 2016

Il mistero del Bataclan: alcuni corpi sono stati rivenuti ferocemente mutilati, ma non è stato ritrovato alcun coltello

DI HICHAM HAMZA


da Panamza

FONTE

Traduzione di Redsahytan


INFO PANAMZA. Un poliziotto e il padre di una vittma contraddicono la versione ufficiale secondo la quale nessun atto di brutalità è stato commesso nella sala del Bataclan.

Si tratta del cuore nero della vicenda del 13 novembre: cosa accadde esattamente nella notte tra venerdì e sabato?

Il 15 dicembre, Panamza aveva rivelato che la sola fotografia che evocasse un film dell'orrore o un sacrificio rituale del massacro del Bataclan era stata diffusa da un'organizzazione israeliana legata al Mossad e alla corrente neocon americana.

Questa divulgazione, di fatto pianificata ma passata totalmente sotto silenzio dai media tradizionali, aveva portato a una diffida dell'autore di queste righe  per una pretesa "violazione del segreto istruttorio".

Oggi una nuova informazione d'interesse pubblico deve essere rivelata al pubblico.

Il martedì del 12 luglio, il sito dell'Assemblea nazionale ha messo in linea le 1417 pagine del rapporto ufficiale della commissione d'inchiesta relativa ai "mezzi" impiegati dallo Stato per la "lotta al terrorismo" a partire dal 7 gennaio 2015.

Numerosi elementi inediti circa sia la vicenda del Charlie Hebdo che degli attentati del 13 novembre, prossimamente saranno svelati da Panamza.

Per quanto riguarda il massacro del Bataclan, di cui un deputato belga, ha sottolineato recentemente la passività dei militari appostati intorno, alcune osservazioni sono state fatte a porte chiuse.

Il soggetto: la polemica in merito alle voci apparse in linea, il 15 novembre segnalazioni delle tracce di "torture" e "teste mozzate" scorte dai poliziotti inviati nella sala
.
Ricordiamo che il quotidiano Le Monde giornale "di riferimento" della stampa francese aveva subito cercato di screditare questa voce asserendo che fosse una "bufala" basata su una sola testimonianza di un "tabloid" britannico.

In realtà, questo "tabloid" (vale a dire, The Mirror) aveva esattamente ripetuto le osservazioni riferite il il 16 novembre dallo Scottish Daily Mail sulle dichiarazioni di una spettatrice scozzese del concerto che asseriva che un altro sopravvissuto aveva "detto" che un "terrorista avesse pugnalato diverse persone allo stomaco".

Ha anche riferito che lei stessa ha sentito "strane urla" come ha fatto un altro testimone intervistato da Le Parisien.


"Non vogliono liberare gli ostaggi. Dicono: andatevene se no spariamo e decapitiamo le persone che sono rinchiuse con noi", aveva dichiarato comunque il 16 novembre un poliziotto della BRI al TF1.

Come Le Monde, le autorità hanno pertanto rifiutato sistematicamente la commissione di atti di barbarie all'interno del Bayaclan.

Perché un diniego del genere?

Volontà di non sconvolgere ulteriormente le famiglie delle vittime?

Il pretesto è ingannevole: sono proprio le famiglie che continuano ancora oggi a richiedere tutta la verità sugli attentati al fine di elaborare il lutto e di poter indicare eventuali responsabilità della catena di comando della sicurezza.

Timore di fomentare il Front national e la nebulosa della destra estrema?

Ridicolo: questi movimenti non hanno avuto bisogno di dettagli del genere per eccitare la loro demonizzazione dell'Islam e fare nuovi proseliti.
Questo atteggiamento delle autorità con l'aiuto dei giornali simbolo come Le Monde è ancor più sconcertante dal momento che l'opinione pubblica conosce la propensione alla tortura del DAESH: dal 2014, dall'esordio di questo movimento dalle oscure ramificazioni, molti reportage sono stati dedicati ai loro misfatti. Un video sordido attribuito al DAESH, infatti, mostra Samy Amimour, Omar Ismaïl Mostefaï et Foued Mohamed-Aggad (presentati come i soli esecutori del massacro del Bataclan) mentre decapitano dei prigionieri di guerra nella regione irachena/siriana.



Allora perché tacere su questo aspetto del carnaio del Bataclan?

Il 21 marzo, sentito a porte chiuse, un poliziotti del BAC del 94 (il brigadiere capo << T. P.>> ha formalizzato quanto segue: "delle 'decapitazioni? sono avvenute nello stabile, 'degli occhi sono stati strappati' ".


Reazione delle autorità: Smentire le dichiarazioni peraltro categoriche di questo poliziotto.

Michel Cadot, prefetto della polizia di Parigi, Christian Sainte, capo della polizia giudiziaria parigina e soprattutto  François Molins, procuratore della repubblica di Parigi hanno respinto la commissione di ogni atto di barbarie come quelli denunziati dal padre di una delle vittime sulla scorta delle informazioni d'un giudice istruttore circa "testicoli" tagliati e messi in bocca ai suoi figli "sventrati".

A ragion veduta: secondo Cadot e Molins, nessuna "arma bianca" è stata ritrovata.



Problema: un caso di atti basati su torture o mutilazioni, "l'oggetto tagliente" com'è potuto sparire dalla scena del crimine?

Un dettaglio da sottolineare: il poliziotto del BAC ha affermato, nel corso della sua audizione del 21 marzo, di non "escludere" che un "quarto" terrorista non identificato potesse essere presente e fuggito mescolandosi agli spettatori.

Rimando: la compagna del cantante Jesse Hugues ha filmato in quella serata una misteriosa figura incappucciata che stava scendendo le scale PRIMA dell'arrivo degli assassini.


Per quanto riguarda le prime testimonianze, che parlano di assassini "di tipo europeo", sono scomparse come il coltello del Bataclan, dalla scena politico-mediatica.





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