giovedì 1 ottobre 2015

Come sono arrivati in Siria gli aerei militari russi senza che nessuno se ne accorgesse? Valentin Vasilescu

FONTE

TRADUZIONE NOSTRA

È con sorpresa che la stampa internazionale ha scovato il "teletrasporto" di 28 aerei ed elicotteri russi elicotteri al Lattakia International Airport. La scoperta è stata fatta dopo lo studio delle immagini satellitari. La maggior parte dei mezzi aerei appartiene alle basi aeree 387 e 368 di Budennovsk nel Caucaso: 12 aerei Su-25 SM e 16 elicotteri d'attacco e di trasporto Mi-24PN, Mi-35M, Mi-8AMTSh. Come sono arrivati lì?


Nessuno ha rilevato con il radar il volo di questi aerei sino al loro approdo in Siria, anche se il loro percorso passa sopra il Mar Caspio e nel nord dell'Iraq, una zona controllata dagli aerei  AWACS dell'Early Warning degli Stati Uniti. L'esercito americano ha schierato AWACS  dalla base aerea di Incirlik in Turchia orientale e dal Bahrain. Questi aerei hanno un raggio di rilevamentodi di 500 km  e coordinano i voli di bombardamento del volo contro il Califfato guidati dagli Stati Uniti nel nord, ovest e centro dell'Iraq.



Solo dopo la pubblicazione da parte della stampa di immagini satellitari, il 20 settembre, ci fu un risveglio. Israele ha immediatamente inviato due mini AWACS del tipo Gulfstream G550, in missione di pattugliamento lungo la costa libanese nel Mar Mediterraneo. Israele anticipava, in passato, tutti i movimenti nello spazio aereo del Medio Oriente.


FoxNews.com, ha detto che il 24 settembre, i piloti russi hanno eseguito i primi voli di acclimatazione da Latakia, scortati da MiG-29 siriani. I piloti russi hanno sorvolato le aree occupate da ISIS, ma non hanno effettuato attacchi aerei.


L'aviazione israeliana ha inviato un aereo Gulfstream G550, in pattugliamento nel Mediterraneo, tra il Libano e Cipro, ma non è riuscita, ancora una volta, a raccogliere informazioni pertinenti attraverso i mezzi radio-elettronici.



Gli aerei da combattimento Su-27 e Su-24 hanno la possibilità di volare in formazione con il velivolo da trasporto AN-124, ad un'altitudine di oltre 10.000 metri e ad una velocità prossime a quelle della An-124 (720-1000 km/h). In queste condizioni, gli echi radar si fondono. Tuttavia, nel caso di un percorso 2400 km, il Su-25 ha serbatoi supplementari nelle ali e nella fusoliera. In questa configurazione non può volare sopra gli 8000 m ed ha una velocità da 600 a 700 km/h, una velocità sufficiente per il volo in formazione con Antonov.


Per quanto riguarda gli elicotteri, non volano sopra 4000 m e volano a una velocità da 240 a 300 km/h (velocità prossima a quella in cui l'Antonov 124 non può essere mantenuto in aria). Il mistero della invisibilità russa si spiega con l'aggancio ai Su-24, Su-25, Su-27 di contenitori ECMdi tipo SAP-518/SPS-171 e agli elicotteri Mi-8AMTSh dei congegni di ocntro misure elettroniche di tipo Richag-AV che coprono un raggio di 400 km. La cosa più sorprendente è che la Romania aveva acquistato nel 1986 delle apparecchiature SPS-141 per il disturbo radioelettronico di una generazione più vecchia, ma le ha abbandonate con l'adesione alla NATO.


Prima di questo, i droni di sorveglianza russi di tipo Pchela 1T, avevano condotto  voli di ricognizione ad est della provincia di Latakia in Siria per individuare obiettivi dell'ISIS da neutralizzare con la fanteria siriana, sostenuta da diversi veicoli blindati russi BTR-82A.


Nel frattempo, all'aeroporto di Latakia è stata fotografato da un satellite, l'aereo russo Il-20 M1 giunto inosservato in Siria. L'aereo ha un ELINT (Electronic Intelligence) che dispone di varie attrezzature per l'intercettazione e di disturbo delle comunicazioni militari, radar e della telefonia mobile, nonché delle telecamere ad alta risoluzione (A-87P), un radar Kvalat -2 per la visualizzazione di una mappa digitale del terreno a una distanza di 300 km, che rileva automaticamente i veicoli in movimento, veicoli blindati, pezzi di artiglieria o lo spostamento di quelli già noti in un altro luogo.



C'è da aspettarsi che questi grandi aerei da ricognizione Il-20 M1, con i loro quattro motori a turbogetto, conducano voli giornalieri nello spazio aereo siriano. Hanno un'autonomia di volo di 8 ore senza rifornimento. L'Il-20 M1 e il drone Pchela 1T sono parte del meccanismo di ISR (Intelligence, Surveillance and Reconnaissance), che a sua volta è incorporato nella nuova struttura di ricognizione e di attacco C4I schierata dall'esercito russo in Siria per lanciare una possibile operazione aeroterrestre.


Traduction Avic – Réseau International

Questo articolo è stato anche tradotto sul sito aurora


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